Investimenti immobiliari globali
Quando si parla di acquistare casa all’estero, quali sono le mete predilette dai grandi ricchi? A renderlo noto “The Wealth Report” di Knight Frank, che ha citato Usa, Regno Unito e Spagna. A seguire Australia e Francia. Sono a quanto pare questi i cinque migliori mercati di investimento per grandi fortune con oltre 30 milioni di dollari (28 milioni di euro).
In un anno di crisi economica come il 2022, quattro grandi ricchezze su dieci hanno accresciuto la loro fortuna, grazie in parte agli investimenti nel settore immobiliare, ma anche nel commercio di valuta, agli investimenti tattici nei mercati finanziari e, per la prima volta in un decennio, per aver preservato gran parte della liquidità nei portafogli in mezzo alle turbolenze del reddito fisso e variabile.
Secondo questo report – nel quale vengono intervistati più di 500 private banker, consulenti patrimoniali e direttori di family office –, per quest’anno le aspettative migliorano con oltre il 70% degli interpellati convinti che i propri clienti aumenteranno la propria ricchezza nel 2023 grazie ai propri investimenti nel settore immobiliare, tecnologico e dei mercati dei capitali.
E, complici l’inflazione, la pandemia, la guerra in Ucraina, le tensioni sul mercato cinese, i super ricchi puntano sull’immobiliare e sull’arte. Nello specifico, il real estate emerge come la migliore opportunità di investimento per il 46% degli intervistati, seguito dalla tecnologia (31%) e dal mercato azionario (28%).
Ma i tassi di interesse più elevati smorzeranno la domanda di immobili residenziali, con circa il 15% di questi super ricchi che quest’anno cercheranno di acquistare immobili residenziali, rispetto al 21% dell’anno precedente.
Gli acquirenti del Medio Oriente e dell’Asia prenderanno il comando tra quelli più propensi a intraprendere investimenti in seconde case, e persino a stabilire la propria residenza in questi Paesi, con i settori sanitario, logistico, industriale e degli uffici come principali obiettivi dei miliardari nel 2023, accanto al noleggio privato e agli hotel e al tempo libero.
D’altra parte, nel momento in cui acquistano immobili come investimento, i più facoltosi tendono sempre più in considerazione la fonte energetica utilizzata (57%), l’opportunità di ristrutturazione (33%), i materiali utilizzati e la loro impronta di carbonio (30%).
“Tutto suggerisce che per quest’anno l’aumento dei tassi potrebbe causare alcuni aggiustamenti dei prezzi, ma senza un impatto improvviso sui volumi di investimento”, ha affermato il direttore residenziale di Knight Frank in Spagna, Carlos Zamora.
